Informal Caregiving Reappraisal. I Lari per la ricerca scientifica
la Presidente Dott.ssa Francesca Tricarico, con la Prof.ssa Anna Maria Meneghini del Dipartimento di Scienze Umane dell'Universtià di Verona e il Dott. Diego Romaioli del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell'Università di Padova, stanno portando avanti una ricerca sul valore del reappraisal nell'attività di cura, ovvero quell'esercizio cognitivo che permette di rivalutare l'esperienza del caregiving considerando anche i suoi aspetti positivi.
Lo dice la ricerca, abituarsi a porre l'attenzione sugli aspetti positivi della vita, può ribaltare in positivo la nostra esperienza (5) e questo vale anche quando ci occupiamo di qualcuno in difficoltà (6). ll caregiving viene solitamente descritto come fonte di stress e isolamento, ma studi specifici stanno dimostrando come occuparsi di qualcuno migliori non solo la salute del caregiver, ma anche la crescita personale, oltre alla relazione con la persona in difficoltà (13).
La ricerca si concentra sul caregiver informale, ovvero persone che si occupano quotidianamente di parenti o amici in difficoltà; una vera e propria attività a tempo pieno che però non viene agevolata dai diritti che un lavoro solitamente comporta, come le ferie, il riposo, l'assistenza, la paga, la formazione (4).
La società odierna si basa grandemente sui caregiver informali per occuparsi dei suoi membri più fragili, e questo soprattutto dopo la crisi della famiglia allargata nella società moderna. Piccole famiglie, a volte monoparentali, lontane dalle proprie famiglie di origine, si trovano oggi sempre più spesso a occuparsi di parenti in gravi difficoltà. Il caregiver, inoltre, è una persona che frequentemente lavora e che è costretta a porre forti limitazioni al proprio tempo per poter svolgere l'assistenza necessaria (4), (6), (12), (15).
Anche la vecchia convinzione che siano le donne a doversi occupare di tutto è ora sorpassata dalla ricerca che vede in entrambi i generi la possibilità, ma anche la impossibilità ad occuparsi di qualcuno (3).
Contrariamente a quanto il senso comune poteva suggerire, essere o meno un bravo caregiver non dipende dall'essere maschi o femmine, ma dalle prime esperienze che abbiamo avuto in questo ambito, le quali possono renderci caregiver ottimali, capaci di regolare le emozioni ed erogare cure in maniera efficace, o al contrario caregiver troppo intrusivi e ansiosi o freddi e distaccati. (8), (9), (10), (11). Questi atteggiamenti di cura possono comunque essere modulati grazie a interventi psicologici mirati.
Ecco perchè è necessario che le istituizioni, i terapeuti, i servizi sociali e tutti quelli che si trovano nella posizioni di progettare interventi per i caregiver informali tengano conto di quanto detto fino ad adesso.
In uno studio in corso di realizzazione a cura di F. Tricarico, D. Romaioli e AM Meneghini si è scoperto che c'è una differenza fra caregiver che stanno vivendo l'esperienza e caregiver che l'hanno conclusa. Ovvero solo dopo averla conclusa è possibile avere la lucidità di vedere con distacco quello che è successo. Sembra una cosa scontata, ma ciò denota che una persona durante l'attività di cura, ha bisogno di essere aiutata a regolare le proprie emozioni (prevalentemente Rabbia Paura, Ansia (7)) senza dare per scontato che sia naturale occuparsi di un figlio, coniuge, amico, genitore, soprattutto per una donna (3) e progettando interventi efficaci e mirati in tal senso.
In allegato il poster presentato sull'argomento al Convegno sulla Regolazione Emotiva presso Università Mercatorum a Roma il 24/05/2024.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
1- Brown, R. M., & Brown, S. L. (2014). Informal caregiving: A reappraisal of effects on caregivers. Social Issues and Policy Review, 8(1), 74-102. https://doi.org/10.1111/sipr.12002
2- Colledani, D., Meneghini, A. M., Mikulincer, M., & Shaver, P. R. (2022). The Caregiving System Scale: Factor Structure, Gender Invariance, and the Contribution of Attachment Orientations. European Journal of Psychological Assessment, 38(5), 385-396. https://doi.org/10.1027/1015-5759/a000673
3- Di Nicola, P., & Viviani, D. (2020). Lavoro di cura: emozioni, sentimenti, frustrazioni. La prospettiva sociologica. Curare le emozioni, curare con le emozioni (pp. 269-302). Mimesis.
4- Diniz, M. A. A., Melo, B. R. D. S., Neri, K. H., Casemiro, F. G., Figueiredo, L. C., Gaioli, C. C. L. D. O., & Gratão, A. C. M. (2018). Comparative study between formal and informal caregivers of older adults. Ciencia & Saude Coletiva, 23, 3789-3798
5- Gonzalez-Mendez, R., Yagual, S. N., & Marrero, H. (2020). Attentional bias towards resilience-related words is related to post-traumatic growth and personality traits. Personality and Individual Differences, 155, 109715.
6- Lloyd, J., Patterson, T., & Muers, J. (2016). The positive aspects of caregiving in dementia: A critical review of the qualitative literature. Dementia, 15(6), 1534-1561. https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1471301214564792
7- McGrew, J. H., & Keyes, M. L. (2014). Caregiver stress during the first year after diagnosis of an autism spectrum disorder. Research in Autism Spectrum Disorders, 8(10), 1373-1385.
8- Meneghini A. M., Mikulincer M., Shaver P. R. (2018). The contribution of caregiving orientations to volunteering-related motives, costs, and benefits, Personal Relationships, 25(4), 517-537. https://doi.org/10.1111/pere.12258
9- Mikulincer, M., & Shaver, P. R. (2016). Attachment in adulthood: Structure, dynamics, and change (2nd edition). New York. Guilford Press.
10 - Moreira, H., Fonseca, A., Shaver, P. R., Mikulincer, M., & Canavarro, M. C. (2018). Assessing hyperactivation and deactivation strategies of the caregiving behavioral system: Psychometric studies of the Portuguese version of the Caregiving System Scale. Psychological Assessment, 30(4), 512–523. https://doi.org/10.1037/pas0000498
11- Pendergrass, A., Weiß, S., Rohleder, N., & Graessel, E. (2023). Validation of the Benefits of Being a Caregiver Scale (BBCS)–further development of an independent characteristic of informal caregiving. BMC Geriatrics, 23(1), 26. https://doi.org/10.1186/s12877-022-03650-y
12- Quiñones-Camacho, L. E., & Davis, E. L. (2022). Caregiver Socialization of Reappraisal and Children’s Cognitive Flexibility Jointly Predict Latinx Children’s Anxiety. Journal of Child and Family Studies, 31(5), 1404-1414.
13- Roth, D. L., Fredman, L., & Haley, W. E. (2015). Informal caregiving and its impact on health: A reappraisal from population-based studies. The Gerontologist, 55(2), 309-319. https://doi.org/10.1093/geront/gnu177
14- Shaver, P. R., Mikulincer, M., & Shemesh-Iron, M. (2010). A behavioral-systems perspective on prosocial behavior. In M. Mikulincer & P. R. Shaver (Eds.), Prosocial motives, emotions, and behavior: The better angels of our nature (pp. 73-91). American Psychological Association.
15- Tarlow, B. J., Wisniewski, S. R., Belle, S. H., Rubert, M., Ory, M. G., & Gallagher-Thompson, D. (2004). Positive aspects of caregiving: Contributions of the REACH project to the development of new measures for Alzheimer’s caregiving. Research on Aging, 26(4), 429-453. https://doi.org/10.1177/0164027504264493
16- Tricarico, F., Romaioli D., Meneghini A.M (2024). The representations of caregiving in informal caregivers. The Family Journal. https://doi.org/10.1177/10664807241269474
